XYLELLA: INUTILE ERADICAZIONE OLIVI, BATTERIO UTILIZZATO COME PRETESTO

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COMUNICATO STAMPA ULIVIVO
XYLELLA: INUTILE ERADICAZIONE OLIVI, BATTERIO UTILIZZATO COME PRETESTO
 

Bari, 8 feb. – “Nessuna correlazione tra la presenza di Xylella e il disseccamento degli olivi”, sul fronte Xylella due studi scientifici confermano quanto da anni numerosi accademici, agricoltori e cittadini pugliesi sostengono: abbattimenti inutili e dannosi, non servono per fermare il batterio bensì come pretesto utilizzato da lobby, politica e associazioni di categoria per svalutare e “liberare terreni” dagli ulivi plurisecolari, incentivare una riconversione olivicola e dei suoli idonea al mercato globalizzato, distruggere una prospera economia locale e un fiore all’occhiello del Made in Italy.
Un articolo, pubblicato su Journal of Phytopathology, sulla base di dati ufficiali decennali, sancisce infatti inequivocabilmente la mancanza di correlazione tra la presenza di Xylella e il disseccamento degli olivi. Altresì, nella pubblicazione scientifica, firmata dal batteriologo del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), dottor Marco Scortichini, e dalla geografa dell’Università di Foggia, prof.ssa Margherita Ciervo, si sancisce, numeri alla mano, la bassissima incidenza di olivi positivi – in zona infetta e non – e l’eccessivo numero di olivi sani sradicati, secondo la regola dei “50 metri di raggio”. Ultimo ma non ultimo, lo studio conferma l’irrilevanza degli alberi asintomatici nella diffusione del batterio. Sulla base di questi dati, e secondo modelli epidemiologici che hanno verificato il ruolo trascurabile degli olivi asintomatici nella diffusione del disseccamento rapido, nello studio si presenta la proposta scientificamente fondata di eliminare la regola “dei 50 metri”, che richiede lo sradicamento di tutte le piante ospiti che circondano un albero positivo a Xyella in un raggio di 50 metri.
Appare sempre più lampante quanto in questi dieci anni sia stato fatto a discapito del territorio, dell’olivicoltura, dell’economia e della cittadinanza pugliese. Ora che i fatti sono chiari non resta, ancora una volta, di attendere che la politica batta un colpo e questa volta sì, a ragione, segua la strada della ricerca scientifica oltre che del buon senso, mettendo la parola fine a questo ecocidio, ingiustificato che ha sempre più il retrogusto di una criminale truffa.

Qui è possibile vedere l’abstract dello studio “Un decennio di indagini di monitoraggio per Xylella fastidiosa subsp. pauca negli oliveti della Puglia (Italia) rivela una bassa incidenza del batterio nelle aree delimitate” di Margherita Ciervo e Marco Scortichini (Journal of Phytopathology, 31 gennaio 2024):  https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jph.13272
 
Qui è possibile richiedere una copia per uso privato:
https://www.researchgate.net/publication/377850686_A_decade_of_monitoring_surveys_for_Xylella_fastidiosa_subsp_pauca_in_olive_groves_of_Apulia_Italy_reveals_a_low_incidence_of_the_bacterium_in_the_demarcated_areas
 

Qui la ricerca “Emergenza Xylella in Salento (Puglia): una questione geopolitica”, pubblicata sul Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia, a cura di Margherita Ciervo, Università di Foggia: https://www.researchgate.net/publication/377874418_Emergenza_Xylella_in_Salento_Puglia_una_questione_geopolitica

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