PIANO XYLELLA – IN 19 COMUNI PUGLIESI I CITTADINI DIFFIDANO I SINDACI

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La Puglia è l’unica Regione italiana che per legge obbliga i propri cittadini ad avvelenarsi e ad avvelenare la propria terra, destinando addirittura 5 milioni di finanziamenti pubblici all’acquisto e allo sversamento di pericolosi pesticidi sui propri suoli, proprio nei periodi di massima fioritura e vitalità.

Con il pretesto dell’emergenza xylella, infatti, la Regione Puglia, da anni impone trattamenti insetticidi su larga scala, con conseguenze devastanti per l’ambiente e per la salute dei suoi abitanti. Ad oggi, tali trattamenti sono resi obbligatori in 19 comuni tra Brindisi, Taranto e Bari. Stiamo parlando di migliaia di chilometri quadrati in cui saranno sversate tonnellate di sostanze tossiche come acetamiprid, spinetoram, deltametrina e flupyradifurone, principi attivi estremamente nocivi per api e insetti impollinatori, animali, vegetali, organismi d’acqua ed esseri umani, con particolare riferimento al sistema nervoso dei feti e dei bambini.

Tutto ciò è inammissibile e illecito. Per questo, centinaia di cittadini, residenti nei comuni in questione, con il supporto degli avvocati di Attuare la Costituzione, hanno diffidato i rispettivi sindaci ad attuare questo scellerato Piano. “La compromissione del diritto alla salute e ad un ambiente salubre potrebbe, forse, essere giustificata solo in presenza di serie e fondate minacce per l’incolumità generale non affrontabili con mezzi diversi e meno incidenti sui beni primari sopra indicati – spiegano gli avvocati – Ma non è questa la circostanza”. “Esiste un principio di precauzione sancito dalla nostra Costituzione, ribadito a livello europeo, e per questo richiamato nella normativa in materia di prodotti fitosanitari, che tutela il diritto a godere di un ambiente di vita e lavoro salubre (art. 32 Cost.); senza dover sottacere, peraltro, che l’ambiente, compromesso da tale utilizzo, è un bene in proprietà collettiva demaniale del popolo (42 Cost.) e dei singoli cittadini in quanto parte del popolo”. Anche in Puglia, dove, da ormai un decennio, è in corso una vera e propria sospensione dei valori primari garantiti dalla Costituzione.

Con questa diffida è stato intimato alle amministrazioni locali di non adempiere alle azioni di contrasto alla diffusione della Xylella fastidiosa contenute nel Piano di azione 2023-2024 della Regione Puglia, o revocandole con effetto immediato, nel caso in cui queste siano già in vigore. I sindaci, del resto, sono i primi veri responsabili della salute pubblica della popolazione residente su un determinato territorio, con tutto ciò che ne consegue, anche da un punto di vista penale.


OPPONITI A QUESTO CRIMINE! FAI SENTIRE LA TUA VOCE!

SCARICA LA DIFFIDA E INVIALA AL TUO SINDACO.

In allegato la diffida precompilata a cui dovrai solo aggiungere i tuoi dati e inviarla al sindaco del tuo paese, via pec, raccomandata o consegna diretta chiedendone la protocollazione.

Qui l’elenco degli indirizzi pec dei SINDACI DEL COMUNE DI ALBEROBELLO, CAROVIGNO, CASTELLANA GROTTE, CISTERNINO, CONVERSANO, CRISPIANO, FASANO, LOCOROTONDO, MARTINA FRANCA, MASSAFRA, MOLA DI BARI, MONOPOLI, MOTTOLA, NOCI, OSTUNI, POLIGNANO, PUTIGNANO, STATTE, TARANTO.

protocollo@mailcert.comune.alberobello.ba.it
protocollo@mailcert.comune.castellanagrotte.ba.it
protocollo.comune.carovigno@pec.rupar.puglia.it
comune@pec.comune.cisternino.br.it
protocollogenerale.comune.conversano.ba@pec.rupar.puglia.it
protocollo.comune.crispiano@pec.rupar.puglia.it
comunefasano@pec.rupar.puglia.it
protocollo.comune.locorotondo@pec.rupar.puglia.it
protocollo.comunemartinafranca@pec.rupar.puglia.it
protocollo@pec.comunedimassafra.it
comune.moladibari@pec.rupar.puglia.it
comune@pec.comune.monopoli.ba.it
protocollo@pec.comune.mottola.ta.it
protocollo.comune.noci@pec.rupar.puglia.it
protocollo@cert.comune.ostuni.br.it
protocollo@pec.comune.polignanoamare.ba.it
protocollo@cert.comune.putignano.ba.it
comunestatte@pec.rupar.puglia.it
segreteriagenerale.comunetaranto@pec.rupar.puglia.it
protocollo.comunetaranto@pec.rupar.puglia.it

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